" Non smettete mai di protestare; non smettete , mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l'autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai". Beltram Russell

sabato 26 gennaio 2013

27 gennaio....

(questa foto rappresenta la sintesi perfetta)
l'ho estrapolata da FB

«Vado via, ma tu devi resistere»


http://video.corriere.it/io-sopravvissuto-grazie-un-carico-patate/9fe777ca-665a-11e2-a999-f4ff91782969

(copiare - incollare e prendete visione)


«Ero morto, sentivo che nessuno avrebbe potuto fare nulla. Invece, due miei sconosciuti compagni di sventura mi portarono via»


Sami Modiano, ebreo della comunità di Rodi, racconta la cattura e la deportazione nel campo di sterminio di Birkenau. «Sono passato davanti alla morte molte volte, solo il caso ha voluto che io sia ancora qui» dice Modiano. E cita un esempio, tra gli altri, di quando fu portato nelle camere a gas per essere ucciso, ma si salvò all'ultimo momento perché i tedeschi avevano bisogno di manodopera per trasportare un carico di patate. Il ritorno alla vita dopo il lager è stato difficile - confessa - fatto di «silenzi, incubi, depressioni». L'unica risposta, adesso, è testimoniare «perché le nuove generazioni non vedano quello che i miei occhi hanno dovuto vedere».

(dal Corriere della Sera)





Ho seguito un programma in cui Sami Modiamo parlava a scolari e studenti, non esagero se scrivo che mai fui coinvolta come in quel caso. Sami il Bambino di 13 anni, fino al 2000 se ne stette zitto non testimoniò il suo vissuto di deportato, rinchiuso nel silenzio interiore ascoltava e riviveva ogni attimo del dramma suo, della sua famiglia della sua Comunità e di ogni deportato nei lager nazisti, poi realizzò di quanto fosse importante testimoniare l'orrore. Sami riesce molto bene nel farsi capire dai giovani, lo capiscono perché a parlare è uno di loro non un maestro od un professore in cattedra. I Testimoni se ne stanno andando, Deportati o Partigiani in maggior parte si porteranno nella tomba tutto il male subito e visto subire, negli anni (nel mio piccolo) ho cercato di spronare tanti di loro a parlare, spesso ci sono riuscita. Più difficile far capire ai loro nipoti dell'importanza di farli sfogare, tutto sommato è ciò che loro vorrebbero ma temono. Vergogna, colpa e modestia  sono i tre aspetti che li vincolano ad un "patto" interiore che li consuma da decenni. Spesso si legge e si ascolta dire che sono cose ormai risapute e parlarne non serve a nulla. Davvero? Allora ci dovrebbero spiegare perché il pianeta è disseminato di guerre più o meno vaste e le Bambine ed i Bambini vengono trucidati, affamati e violati.

13 commenti:

  1. Ricordo Severino,senza un braccio, i nazzisti glielo avevano staccato di netto. Tornò a casa dal campo di concentramento che pesava 26 kg, quasi morto. Sopravvisse, ma solo a quasi ottant'anni cominciò a raccontare, prima visse solo di incubi.

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  2. Ale i più non parlarono e non parlano. La dice lunga!

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    1. Meno male che oggi Silvio ci ha espresso il suo illuminato parere storico sulle persecuzioni razziali, fra un sonnellino e l'altro alla cerimonia di Milano!

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    2. E' troppo stanco .... tocca compatirlo. Uno scandalo!!!!

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  3. Penso che trovare il coraggio di raccontare ciò che si subiva nei campi sia molto pesante,quasi ci si vergogna come se ci si sentisse in colpa.
    Primo Levi ebbe la forza di raccontare e scrivere quello che aveva vissuto da prigioniero,ma non bastò a scacciare gli incubi che lo tormentarono fino al 1989.

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  4. "Come si fa a mantenere la dignità... quando si ha fame... Si è disposti a tutto, a subire qualunque sopruso, pur di vivere un altro giorno, un'altra ora.." (un Sopravvissuto)

    Eppure l'uomo non impara...

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    1. Sami fortunatamente non perdette l'Anima, aveva 13 anni tormentato da freddo e fame rinunciò ad un pezzetto di pane lanciandolo, aldilà del filo spinato, alla sorella ... la quale glielo rimandò.

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  5. Che bello questo Uomo. Umile si chiede "Ma perché io ? "
    Per potere testimoniare, per offrire una possibilità di salvezza delle generazioni future.
    Sei brava, anche tu, col tuo lavoro presso i sopravvissuti hai offerto loro un significato nuovo.
    Grazie per questo video, forte, commovente ma ottimista, incredibilmente.

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    1. Ci impiegò tanti anni .... per fortuna riuscì a liberarsi. Il negazionismo farà molti proseliti nel futuro.

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  6. Un video come questo è un'arma contro! Mostra che parlare fa bene prima di tutto a chi parla, da quel che appare.

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  7. Se non erro ieri Modiano era ieri su rai 1, ma non sono riuscita a seguire, stava andando via.
    Che dire? Quella targa dice tutto, dice tanto.

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